"Ronde"? Dipende
post pubblicato in
Diario, il 21 aprile 2008

Si riaccende la questione delle "ronde" contro la criminalità, dopo una
intervista al
Corriere del probabile futuro Ministro degli Interni,
Roberto Maroni, nella quale l'esponente leghista vuole
istituirle "per legge".
Ovviamente si scatena la polemica politica. Anche se tutti sono d'accordo su una cosa, come me del resto:
sì alle ronde, ma solo se queste non si sostituiscono alle forze dell'ordine. Ovvero, se le ronde funzionano come associazioni di volontari che presidiano il territorio, aiutando le forze dell'ordine nel monitoraggio del territorio, bene. Anzi, bisognerebbe incentivare queste iniziative di impegno civico. Ma se queste ronde si trasformano invece in "bande armate" con lo scopo di colpire con armi e violenza a priori, sostituendosi alle forze dell'ordine, allora sono incostituzionali, come dice
qualcuno, e soprattutto sono segno di barbarità e incivilimento. Ed, inoltre, le ronde non devono essere monopolio di una determinata forza politica, magari portandone gli stemmi, come invece avviene spesso con le cosidette "ronde padane".